Quest’anno ho avuto la grande opportunità di poter partecipare al Progetto Erasmus della mia scuola, l’Istituto Mario Rigoni Stern di Bergamo, perchè sono stata scelta come sostituta di una mia collega, impossibilitata a partire.
I preparativi, relativamente alla compilazione degli incartamenti e ai contatti con Malta, sono stati facilitati grazie all’aiuto del referente del Progetto del mio Istituto. Unico neo in tale passaggio è stata la mancata comunicazione sia a me, sia alla collega coinvolta nello stesso progetto, dei nominativi delle nostre famiglie ospitanti, con relativi recapiti telefonici e domiciliari. Questo tassello mancante ha creato notevoli disagi all’arrivo all’aeroporto di Malta domenica sera 29 settembre 2019, visto che non abbiamo trovato nessuno ad aspettarci. Fortunatamente, anche se con molto ritardo, si sono presentati il nostro referente e l’autista, con le buste contenenti tutte le informazioni relative al nostro soggiorno. Altro forte disagio, con conseguente ulteriore ritardo, è scaturito dalla difficoltà dell’autista di trovare l’indirizzo delle abitazioni delle nostre host family.
Superati questi contrattempi iniziali, devo proprio dire che l’esperienza è stata molto positiva ed arricchente.
La casa era abbastanza vicina alla scuola, (raggiungibile a piedi in una ventina di minuti), molto accogliente e pulita ed abbastanza ampia da ospitare altri studenti in numero variabile da tre a sei. A tutti è sempre stato riservato un trattamento familiare, attento e sollecito a qualsiasi tipo di problematica, soprattutto con i più giovani, colti spesso da nostalgia per la propria famiglia. La cura nel preparare le colazioni e soprattutto le cene è stata apprezzata da tutti gli ospiti, per la varietà e l’abbondanza dei cibi. Il modo di fare della mia padrona di casa, Doris, molto deciso, preciso, pratico e comunque disponibile, molto in sintonia con il mio carattere, ha fatto sì che si creasse un ottimo rapporto di stima e di fiducia. Tale situazione ha permesso di risolvere un serio problema organizzativo della scuola, relativo al soggiorno a Malta per la seconda settimana, sorto alla mia collega; infatti la mia padrona di casa le ha messo a disposizione la camera della figlia, in quel periodo in visita a Parigi. Ci siamo trovate così a nostro agio con Doris, in un ambiente così amichevole, che negli ultimi giorni abbiamo fatto delle gite tutte e tre insieme in visita all’isola e l’ultima sera abbiamo festeggiato il compleanno della mia collega, andando a cena in riva al mare, chiacchierando amichevolmente. Tutto ciò è stato molto importante per la mia esperienza perché mi ha messo nelle condizioni di dover parlare inglese dentro e fuori casa, pur essendo con la mia collega.
Altro elemento positivo della mia esperienza è l’incontro con i referenti della Link School of English, dove ho seguito un corso di lezioni per due settimane, da lunedì a venerdì (dalle 9.00 alle 12.30). Il primo giorno (lunedì 30 settembre), dopo un breve colloquio, atto a valutare il mio livello di conoscenza della lingua, sono stata assegnata nella stessa classe della mia collega, insieme ad una ragazza giapponese. La nostra insegnante, è stata veramente brava nel saperci coinvolgere durante le lezioni, mettendoci a nostro agio, nonostante le difficoltà iniziali. Ho apprezzato le scelte didattiche da lei fatte per facilitare il nostro percorso: ha cercato, nel possibile, di far riferimento alla sfera personale, in modo tale che, con lo stimolo di “raccontarci”, di descrivere fatti e persone a noi vicini, restava solo la difficoltà di trovare i vocaboli e lo “speaking” più appropriato. Gentilissima anche la premura, dietro mia richiesta, di tenere parte di una lezione illustrando i termini matematici a me indispensabili per eventuali lezioni in lingua nella mia disciplina. A tal proposito grazie all’interessamento della mia padrona di casa ho trovato una libreria in cui ho acquistato un libro di testo di matematica in inglese; ho intenzione di utilizzarlo per preparare degli interventi nelle mie classi in lingua, a partire da un inquadramento storico, per poi approfondire un argomento strettamente matematico. Ottima l’abitudine della nostra docente di scrivere sulla lavagna tutti i vocaboli o le forme grammaticali nuove, utilizzando pennarelli di colore diverso a seconda delle parti del discorso da evidenziare e la ricchezza di sinonimi o frasi equivalenti suggerite per illustrare uno stesso concetto. In alcune lezioni ci sono stati veri e propri momenti ludici; durante la seconda settimana, in cui da tre allieve eravamo giunti ad essere in sei, ci è stato chiesto di recitare a coppie delle scenette seguendo delle tracce di un esercizio del nostro libro di testo: oltre al divertimento di tutti, è stato secondo me raggiunto lo scopo di riuscire a parlare in lingua in modo spontaneo, fluente, proprio perché calati in una situazione reale. Anche i compiti assegnati a casa sono stati stimolanti: il più fantasioso è stato quello di inventare un oggetto o di ideare un progetto da presentare poi al resto del gruppo classe che fungeva da giudice ed eventuale fonte di finanziamenti. Il secondo giorno di lezione il mio gruppo è stato inserito in un’altra classe con un altro docente; questi tra le varie attività ha diviso in squadre gli allievi e ci ha fatto “gareggiare”, facendoci esercitare con il listening, mettendo alla prova la nostra memoria relativa ai vocaboli e soprattutto facendo nascere tra noi, in modo immediato, spirito di gruppo e al contempo anche sana competizione. E’da precisare che durante le due settimane di lavoro insieme si è instaurato tra la docente e noi allievi un bellissimo rapporto: ai saluti finali ci siamo commossi un po’ tutti.
Con la nostra compagna di classe giapponese e suo marito (studente di un’altra classe della stessa scuola) abbiamo trascorso parecchio del nostro tempo libero: il sabato alla Valletta, la domenica a Gozo; esperienza costruttiva perché in tal modo, pur essendo con la mia collega, ero costretta a parlare inglese. Non solo: dopo una settimana dal ritorno da Malta, i nostri amici giapponesi sono venuti a Bergamo, ospiti per qualche giorno; quindi altro tempo per stare insieme parlando inglese e facendo conoscere la nostra terra.
Un altro aspetto gradevole del mio soggiorno è stata l’opportunità di poter visitare Malta, che ho scoperto avere una storia ricca ed interessantissima. Molte le località da visitare: La Valletta, Vittoriosa, Sanglea, Cospicua, Sliema, San Julian, Rabat, Imdina, Gozo, utilizzando i mezzi di trasporto pubblici, con la necessità di chiedere informazioni a chiunque. Nonostante il meteo sia stato molto variabile, c’è stata pure l’opportunità di fare un bel bagno in mare.
Dovendo soppesare i vari aspetti di questo soggiorno direi che prevalgono sicuramente quelli positivi:
- ho conosciuto persone veramente in gamba, competenti, disponibili;
- ho approfondito la conoscenza della mia collega, fino ad allora ahimè molto superficiale;
- ho sperimentato proposte didattiche “alternative”, atte a coinvolgere gli allievi in modo ludico, alleggerendo la difficoltà degli argomenti trattati;
- ho avuto la possibilità di interagire moltissimo con i docenti e gli altri studenti, perché inserita in una classe poco numerosa;
- ho potuto fare la turista “fai da te”, mettendo alla prova le mie capacità di orientamento, organizzative e linguistiche;
- sono riuscita a raggiungere un livello accettabile di comprensione della lingua parlata inglese, riuscendo a tenere delle conversazioni decisamente dignitose;
- ora mi sento in grado di poter tenere una lezione in lingua con i miei allievi.
Sono stata una brava studentessa, direi: parola di prof.